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L'arte di correre Copertina flessibile – 19 marzo 2013
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- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa146 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni13.4 x 2.7 x 20.8 cm
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione19 marzo 2013
- ISBN-10880621666X
- ISBN-13978-8806216665
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Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi; 1° edizione (19 marzo 2013)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 146 pagine
- ISBN-10 : 880621666X
- ISBN-13 : 978-8806216665
- Peso articolo : 160 g
- Dimensioni : 13.4 x 2.7 x 20.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 860 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 3 in Critica letteraria del XX secolo
- n. 9 in Saggi (Libri)
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Credo che volontariamente abbia dato un'impronta più di jogging che di corsa "competitiva" con esperienze di allenamenti "stressanti", definendosi lui stesso come un runner che non punta troppo al risultato sugli altri, ma che corre per il proprio piacere e per ricevere i benefici della corsa.
Ho trovato qualche capitolo un pochino deprimente, nel senso che parla molto del decadimento che si affronta a livello sportivo andando aventi con gli anni. Murakami parla di sé come scrittore, maratoneta e persona dal punto di vista di un uomo di mezza età di natura caraterialmente determinato, positivamente testardo e soddisfatto del suo passato, come dicevo in declino agonisticamente, ma che con consapevolezza di sé non demorde.
Molto bello l'ultimo capitolo. Secondo me rende molto bene l'idea agonistica della corsa, della gara (anche se qui parla di triathlon) e del "sacrificio degli allenameti"
Il tema della corsa è presentato in modo parallelo a quello della scrittura. Il lavoro dello scrittore, sedentario per eccellenza, lo induce a praticare uno sport che lo aiuti a non ingrassare e a mantenere il suo corpo sano e in forma. La scrittura lo aiuta a consolidare la costanza nella corsa.
Ho "Kafka sulla spiaggia" sullo scaffale da un paio d'anni, un regalo di mia madre che mi conosce meglio di me stesso, e non l'ho ancora letto. Con questo libro ho avuto la fortuna di imparare molto sulla personalità e sul punto di vista di Murakami sulla vita, e non vedo l'ora di iniziare a conoscere meglio i suoi "mondi". Mi piace il modo in cui scrive.
La corsa viene rappresentata sia come qualcosa di pratico e utile sia come una passione, a volte anche come una terapia emotiva che aiuta a superare momenti di nervosismo e disagio.
Pagina dopo pagina, un grande messaggio si diffonde nel profondo: dovremmo fare tutto ciò che desideriamo e sentiamo di fare, sia che si tratti di uno sport o di un'attività intellettuale (o di qualsiasi altro tipo). Senza alcuna limitazione o giudizio.
Una curiosità per gli italiani: Il titolo dell'edizione inglese, What I Talk About When I Talk About Running, è ispirato alla raccolta di racconti di Raymond Carver intitolata What We Talk About When We Talk About Love. In italiano è tradotto semplicemente come "L'arte di correre".
Da leggere assolutamente
Murakami non ha scritto, con L'arte di Correre, un capolavoro letterario. Non c'è virtuosismo letterario, ma questo é sicuramente, per me, l'elogio alla perseveranza ...
IL LIBRO
Lento, questo libro, é come una corsa di lunghezza. Un viaggio nelle confessioni di un corridore che scrive, o di un autore che corre.
Le due cose per Murakami si fondono e confondono.
Questo libro é anche un piccolo manuale per chi approccia alla corsa. Aiuta a comprendere le difficoltà e i virtuosismi che un atto come la corsa sviluppa.
Perseverare, un piede avanti all'altro, respirare. Darsi disciplina, regole, allenarsi di testa e corpo a macinare strada, a scrivere pagine, a completare progetti. Mai arrendersi.
Starò enfatizzando? Beh, mi ha aiutato questo libro, a darmi un obiettivo (nella corsa) e a darmi il ritmo (nella vita).
Funziona? Lo scoprirò poi ... Il via, intanto, me l'ha dato.
CONCLUSIONI
Una lettura non barocca e neppure virtuosa, sicuramente utile e stimolante. Un libro "didattico", che almeno per me insegna bene qualcosa.
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Quando, nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e - poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni, "L'arte di correre" è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono l'ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere - sostiene Murakami - è un'attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell'atto creativo, si determinano nell'animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato.
Grandissima literature. perfetto.
Beeindruckende Literatur. Perfekt zum lesen und geniessen.